Flavio Verri

Flavio Verri è nato a Milano il 29 maggio 1973. A quattro anni ha frequentato il corso di avviamento alla musica della Yamaha dove ha imparato a riconoscere le note, a cantare e a suonare una piccola tastiera. Nel 1977 ha vinto il primo premio assoluto al “Carnevale dei bambini” presentato da Pippo Baudo, impersonando uno strampalato clown che ha fatto morire dal ridere tutti. Nel 1981 si è iscritto ad un corso di recitazione e mimo presso il Centro Teatro Attivo di Milano. L'anno successivo è entrato nelle Mele Verdi tramite Corrado Castellari che poco tempo prima aveva già segnalato a Mitzi sua cugina Valentina Casale che era entrata a far parte del gruppo. La partecipazione di Flavio alle Mele Verdi si è estesa per tutto e il solo periodo di rappresentazione degli spettacoli “Fichi e Fantasia”, nel 1982, impersonando alcuni ruoli principali, come Demetan nella Banda dei ranocchi, Belfy in Belfy e Lillibit e uno gnomo ne Gli gnomi delle montagne. Insieme ad altre Mele Verdi, ha partecipato alla coreografia della video sigla di Tagallo, per la trasmissione “Il circo di Sbirulino”, e ad una puntata del gioco a premi televisivo, “Spaccaquindici”, su telereporter. Ha lasciato il gruppo verso l'autunno del 1982, alla fine del ciclo di spettacoli. Flavio non ha inciso alcuna canzone perché, sfortunatamente per lui, tutti i brani del 1982 vennero registrati prima e dopo la sua permanenza nel gruppo; tra i suoi compagni di gruppo ricorda sicuramente Paolino, Monica Pilolli, Stefania Bruno, Melody Castellari, Maria Cristina Bottini, e ovviamente sua cugina Valentina Casale. Dopo l'esperienza con le Mele Verdi, nell'adolescenza ha fatto parte di un complesso musicale del suo quartiere, chiamato “The Ghosts”, dove suonava la chitarra e negli anni universitari ha cantato come basso nel “Coro Alpino Stelutis” di Milano. Attualmente vive a Milano dove svolge la libera professione di avvocato. Con queste parole Flavio ricorda un po' nostalgicamente il magico periodo delle Mele Verdi: “Penso che ci siamo tutti resi conto, solo dopo molti anni, del privilegio che abbiamo avuto a far parte delle Mele Verdi e soprattutto di quello che le Mele Verdi e le loro canzoni hanno rappresentato per tanti nostri coetanei. Questo ed altri siti ne sono la riprova. Col senno di poi, si può a ragione affermare che le nostre sigle possono entrare a pieno titolo nella storia della discografia per bambini degli anni fine '70-'80: i testi erano semplici ma curati nei giochi di parole, la musica ti entrava subito dentro per la sua accattivante armonizzazione, insomma le nostre sigle erano 'più avanti' rispetto a tante altre e non vi nascondo che io mi sorprendo ancora qualche volta a canticchiarle mentre giro in moto per le strade di Milano”.

Leggi l'intervista a Flavio Verri