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Live
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Woobinda72
La
banda dei ranocchi [Milano, 1983]
In un bel parco di Milano le Mele Verdi realizzano il videoclip della
loro sigla forse più conosciuta:
La
banda dei ranocchi. L’interprete è
Barbara Vai, che canta in playback sulla voce di Stefania Bruno, incisa
nel 1980: poiché il videoclip è successivo di alcuni anni, la scelta di
Barbara si spiega col fatto che Stefania,
in questo contesto, sarebbe sembrata troppo adulta rispetto alla voce
che aveva al tempo della registrazione originale. I capelli corvini di
Barbara,
i suoi lineamenti belli e severi che affiorano da un armonioso bouquet
di rose rosse, danno vita ad un’immagine elegante, romantica, un po’
ottocentesca, quasi subito sdrammatizzata dai festosi girotondi delle
altre ragazze. Non è necessaria una scenografia particolarmente
elaborata:
sono sufficienti un paio di jeans e tante, semplici magliette colorate:
rifuggendo, in questo senso, ogni atteggiamento divistico, ma specchio
invece di ogni bambino normale, le ragazze, con la loro spontaneità e
i loro sorrisi, sembrano invitare i coetanei spettatori a raggiungerle
in quel giardino incantato per diventare amici e giocare insieme. E la
generazione oggi ultratrentenne può solo rimirare, negli esigui
riquadri dalle immagini sgranate concessi dalla fredda tecnologia
contemporanea, i profondi significati del suo “paradiso perduto”. Tra
le interpreti si notano Cristina Paiocchi e Rony Lucido; è inoltre
presente Paolino,
con il costume da tartaruga, che interviene con il celebre “Occhio
all’occhio del ranocchio…”; la voce adulta, che interpreta il re dei
ranocchi, appartiene a Corrado Castellari, l’autore della splendida
musica.
Spazio
12 [Rete 4, 1983] -
Prove in teatro1
-
Prove in teatro2
Ospiti della trasmissione "Topolino Show", le
Mele Verdi interpretano la
bellissima
Spazio 12, la
canzone vincitrice dell'edizione 1982
dell'Ambrogino d'Oro. Le voci soliste sono
affidate a Stefania Mantelli e Paolino.
Alle loro spalle, una scenografia che richiama la poetica elementarità
dei disegni infantili, raffigura la graziosa cameretta di un bambino:
una cameretta, però, ampia solo dodici metri quadrati: perfettamente
proporzionata, dunque, al suo piccolo abitante. Mediante il testo della
canzone, il bambino, calato in tale simpatico ambiente, esprime una
chiara esigenza di autonomia (“Un posto tutto mio / dove decido io!
…Io!!”); egualmente, con “Non dirmi come si fa!”, il bambino stesso
sembra invitare perentoriamente gli adulti a non intromettersi nella
sua esperienza. L'idea che uno spazio e un arredamento “a misura di
bambino” consentano, a quest'ultimo, di crescere e formarsi con maggior
serenità e sicurezza poiché, in un ambiente così modellato, egli impara
ad esercitare una personale autonomia sulle cose, è un concetto
fondamentale nella storia della pedagogia.
Spazio 12,
dunque, è la canzone che, forse meglio di ogni altra, rivela la
raffinata educatrice che è in Mitzi Amoroso: una vena creativa, la sua,
che sottolinea quanto sia importante amare e rispettare il bambino, con
l'obiettivo di farlo sentire sempre a proprio agio nel suo ambiente e
nel rapporto con i coetanei. La piccola Monica Pilolli interviene nella
canzone con “Non dirmi come
si fa!”. Tra le ragazze, inoltre, si notano Cristina Paiocchi, Rony
Lucido, Barbara Vai, Alessandra Maldifassi, Elena Ostinato, Paola
Bianchin e la più piccola Valentina Casartelli.
Tagallo
[Canale 5, 1982]
E'
la sigla della trasmissione "Il circo di Sbirulino" condotta da Sandra
Mondaini, durante la quale le Mele Verdi prendo parte alla coreografia.
Sandybell
[Canale 5, 29-12-1983]
Sandybell
[Rai 1, 1983]
Un allegrissimo uragano si scatena d’improvviso al termine di una
puntata di "Superflash", il telequiz a premi condotto da
Mike Bongiorno su Canale 5: come la pioggia rinfrescante di un
temporale estivo, le Mele Verdi irrompono sul palcoscenico della
monotona trasmissione, portando un vento di frizzante novità.
Conquistato un proprio spazio sotto i riflettori della più importante
emittente privata italiana, le ragazze si lanciano in una ritmatissima
interpretazione di Sandybell,
la sigla del quasi omonimo cartone animato (Hello Sandybell). A
guidare il gruppo, nel ruolo di solista, è l’affascinante Stefania
Bruno (la canzone è infatti firmata da “Steffi e le Mele Verdi”) che,
all’epoca di questo video, aveva circa sedici anni. Alle sue spalle, le
altre ragazze dominano con spensierata sicurezza la ricca coreografia,
e non sono da meno: Stefania Mantelli, dal sorriso egualmente tenero e
malizioso; Cristina Paiocchi, dai boccoli morbidi e un po’ ribelli;
Rony Lucido, dallo sguardo inconsueto e aristocratico; Mariacristina
Bottini, dalla nerissima e lucente coda di cavallo. Tra i simpatici
passi di danza delle ragazze, si muovono Valentina Casartelli, che
interpreta Sandybell, Paolino e Andrea, in costume scozzese, e, in
mezzo a questi ultimi due, la piccola Monica Pilolli che suona
seraficamente il tamburello. Mike Bongiorno conosceva le Mele Verdi
solo per sentito dire: di fronte
alla partecipazione del coro di Mitzi Amoroso al suo programma era
“seccatissimo perché temeva l’imprevedibilità di un gruppo di cantanti
bambini” (ricorda Silvano D’Auria in un’intervista pubblicata sul sito
"Tivulandia"); alla
fine, però, Mike rimase entusiasta dell’esibizione delle Mele Verdi
tanto che l’anno successivo riospitò il gruppo nella sua trasmissione
per interpretare Africa Bambina;
inoltre Mike, colpito dalla simpatia della piccola Monica Pilolli, la
volle a suo fianco in altre puntate di "Superflash" in qualità di
mini-valletta. Cristina Paiocchi, tra tutte le apparizioni televisive a
cui partecipò con le Mele Verdi, ricorda con maggior nitidezza proprio
quella a "Superflash": “[…] É stata un’esperienza molto divertente… –
racconta nella sua
intervista a Radio Animati – In quella occasione ero molto emozionata…
mi ricordo quei riflettori di luce fortissimi che mi mettevano addosso
molto caldo e non mi facevano vedere niente: non vedevo proprio la
gente del pubblico e quindi mi concentravo solamente sulla canzone e
sul ballo. Poi io adoravo ballare e scatenarmi sulla scena, per me era
un divertimento; non c’era la competizione, non c’era il mettersi in
mostra: per noi erano sigle di cartoni…”
Prima ancora di partecipare a Superflash, le Mele Verdi avevano già
preparato un’altra registrazione di Sandybell negli studi di "Cartoni
Magici"
(Rai Uno), che sarebbe stata trasmessa ai primi del 1984; si tratta di
una interpretazione meno appariscente, sia per la mancanza delle due
biondine Cristiana e Valentina
(Sandybell), sia per lo spazio ristretto dello studio che impediva alle
ballerinette di muoversi con agilità. Molto probabilmente, nello stesso
giorno le Mele Verdi registrarono anche il video di Pat, la ragazza del
baseball,
trasmesso poco tempo dopo.
Pat, la ragazza
del baseball [Rai 1, febbraio 1984]
Su Rai Uno, durante una puntata del programma
"Cartoni Magici", le telecamere rivelano l'improvviso e mirabile
sbocciare di un fiore di inimitabile bellezza: è Alessandra Maldifassi,
che, insieme al coro delle Mele Verdi, interpreta la sigla del
gradevole cartone animato Pat, la
ragazza del baseball.
I costumi delle ragazze riproducono le divise di piccole giocatrici di
baseball: in essi domina un rosso intensissimo che evoca gli entusiasmi
di giovani vite che si sono appena affacciate sul mondo, tra turbamenti
gioiosi e tante aspettative. Nel passo in cui il testo conosce gli
spunti più felicemente poetici (“Anch'io vorrei giocare con gli amici
miei… / Dopo la scuola ritrovarci in mezzo a un campo… / Lanciare,
correre, ribattere in un lampo…”) Alessandra
canta il diritto di ogni bambino a ricevere e dare affetto: descrive
un'infanzia sana e serena, e prelude ad un futuro gratificante, che fa
battere il cuore. Si muove con sicurezza, offrendo, ai nostri occhi
ieri rapiti e oggi commossi, il fascino quasi indicibile del suo
sguardo colmo di luce e della sua voce impareggiabile, ad un tempo
profonda e dolce, che rende l'interpretazione preziosissima, e, per
noi, insostenibile il rimpianto. A destra dell'inquadratura si trovano
Monica Pilolli, la più piccola tra le ragazze scelte per la
coreografia, e Michela, invece la più grande, che intervengono sul
pezzo, rispettivamente,
con “Ride anche la luna” e “Ridi pure tu”; sempre a destra riconosciamo
Stefania Mantelli con a fianco Barbara Vai; i due ragazzini con il
casco sono Paolino e Andrea.
Mademoiselle
Anne [Telereporter, dicembre 1984] -
Intervista
L’ultima lunga fase dell’attività delle Mele Verdi vede protagonista il
talento esplosivo di Stefania Mantelli. In questo video, registrato
negli studi dell’emittente privata milanese Telereporter, nell’ambito
del programma "Yo-Yo", Stefania interpreta, insieme ad alcune compagne,
la sigla del simpatico cartone animato Mademoiselle Anne.
La ragazzina è tenera e acerba, ma i suoi movimenti rivelano la
profonda consapevolezza della piccola donna che, in lei, si sta
affacciando, e ama farsi ammirare. Un sorriso che vorrebbe promettere
piaceri proibiti per la sua età; l’esile figura che, dopo movimenti
sinuosi e seducenti, si blocca nell’indimenticabile e immaturo erotismo
di una Venere adolescente. Nella rapida evoluzione di una coreografia
sobria, Stefania riassume un aspetto fondamentale per comprendere
l’essenza e la modernità delle Mele Verdi: un gruppo di ragazzine,
cioè, che sapevano esprimere una sensualità garbata, misurata ma
pungente, ammiccante ma gentile. Mai un atteggiamento eccessivo, sopra
le righe, ma solo un modo di muoversi lieve, come quello dei petali di
una rosa al momento della caduta; e un rapporto, con l’occhio esigente
e attento dei piccoli spettatori, che si risolve in un colloquio tra
“persone adulte”. Oggi, le Mele Verdi sono ancora donne nel pieno della
giovinezza, ma pensando all’uniforme grigiore in cui vegeta la nostra
cultura contemporanea – non solo televisiva –, queste immagini sembrano
davvero appartenere ad un’altra dimensione del tempo.
(Partendo da sinistra, le ragazzine del coro sono: Alessandra
Maldifassi col costume verde; Silvia Congiu col costume rosso; Barbara
Vai col costume giallo; Rony Lucido col costume rosso bordeaux. Il
video è stato realizzato nel dicembre 1984, in occasione dell’ultima
puntata del cartone animato Mademoiselle Anne).
Africa
bambina [Canale 5, dicembre 1984]
Nel periodo natalizio del 1984, le Mele Verdi ricompaiono a
"Superflash"
(Canale 5) con una canzone molto particolare, Africa bambina,
che fu proposta, sempre in quegli stessi giorni, anche sulla Rai
(nel corso dell'Ambrogino d’Oro), su
Telereporter e su Antenna 3. Qualche tempo prima, nel corso
dell’intervista trasmessa a Telereporter, Rony Lucido
aveva dato alcune anticipazioni su questa coreografia, con le parole
“Il giorno di Natale saremo qua! Vi porteremo tanto sole in un mondo
stupendo!”. Il fatto che la coreografia
di Africa bambina sia stata
proposta su ben quattro emittenti
televisive, e così diverse tra loro, mostra il notevole credito
raggiunto dal gruppo di Mitzi Amoroso presso ogni livello di tutta la
televisione italiana.
La puntata di Superflash in cui appare Africa bambina è, secondo le
parole del conduttore Mike Bongiorno, una speciale
“Edizione Bambini di Natale”: ma, stavolta, la performance delle Mele
Verdi non sembra rivolta esclusivamente ai bambini. Gli accordi
iniziali di Africa bambina,
infatti, evocano prepotentemente la splendida atmosfera dell’elettropop
anni ’80: un ritmo trascinante e una melodia orecchiabile, misteriosa e
dal fascino magnetico, le cui sonorità richiamano i tanti successi
degli OMD, il Jean Michel Jarre di Equinoxe e i Visage di Fade to grey.
Il raffinato testo, dagli aspetti quasi criptici, e i costumi ricercati
e adorni, celebrano culture lontane e paesaggi fatati; di tutto ciò è
corona una brillante coreografia, e l’insieme ha tutte le carte in
regola per attrarre lo spettatore adulto.
Probabilmente meglio di ogni altra testimonianza video, Africa bambina
evidenzia quanto il progetto Mele Verdi fosse in continua evoluzione,
in particolare per adeguarsi al gusto, al trend del momento, con
l’obiettivo di raggiungere il consenso sempre più ampio di un’utenza
diversificata. Sicuramente, per miscelare innocenza e malizia e dar
vita ad una forma
di spettacolo valida, riuscita, occorre un talento non
indifferente, e in questa direzione Africa
bambina è il trionfo di
Stefania Mantelli,
la piccola solista. Di lei, colpiscono la sicurezza con cui affronta
ogni passo di danza, ogni movimento, e, forse in particolare, la grazia
che vive nelle espressioni del suo viso ora di vispa monella, e un
attimo dopo simpaticamente accigliato; è sempre serena, come se,
davvero, il talento naturale non richiedesse impegno per venire
espresso, ma scorresse limpido e tranquillo come l’acqua di una fonte
appena nata, senza intoppi e timori. Negli anni successivi, a quel
talento piacque giocare a nascondino, e per questo, forse, qualcuno
avrà pensato che esso sia rimasto bambino: ma ogni appassionato delle
Mele Verdi sa benissimo che, quando questo talento accetterà di farsi
nuovamente colpire da un raggio di sole, rivelerà gli stessi occhi, la
stessa bellezza e la stessa età che ha, oggi, Stefania Mantelli.
Che
Sballo! [Telereporter, 26-12-1984]
È il 26 dicembre 1984: dagli studi dell'emittente privata milanese
Telereporter, durante la trasmissione "Yo-Yo", il regalo di Natale che
le
Mele Verdi offrono ai piccoli telespettatori è Che sballo!,
una briosa “canzone di aerobica”, secondo la simpatica definizione
della dolce Rony Lucido, che, sempre dagli studi di Telereporter,
pochissimo tempo prima ne aveva preannunciato l'interpretazione. La
coreografia di Che sballo!
è estremamente ricca: i passi di danza, che mimano esercizi ginnici,
sono tanti, molti dei quali non si ripetono. Le ragazze, divise in tre
file con al centro Stefania Mantelli,
compiono i movimenti di ogni passo con sincronia quasi
perfetta; ed egualmente lodevole è la sintonia con cui, a coppie,
interagiscono. Si tratta, sicuramente, di un allestimento di media
difficoltà, il cui ottimo risultato evidenzia, oltre alle singole
qualità, da parte delle ragazze nel campo della danza, l'impegno di un
progetto che, tra i propri obiettivi, si poneva probabilmente quello di
distinguersi significativamente dalle altre realtà ad esso simili,
proponendo qualcosa di diverso e di più accattivante. La prima fila,
partendo da sinistra, è formata dalle più piccole Cristiana Cucchi e
Valentina Casartelli; alle loro spalle, Stefania Mantelli occupa una
posizione centrale che la distingue nel ruolo di voce solista; dietro
Stefania, sempre da sinistra, si muovono Rony, Corinna e Silvia Congiu;
in fondo Mariacristina Bottini, Alessandra Maldifassi e Barbara Vai.
Dietro alle ragazze, Paolino da sfogo alla sua grande passione per la
batteria.
Stadio
giovane [Junior TV, 1986]
E' una canzone dedicata ai mondiali di calcio del 1986, scritta da
Riccardo Zara dei Cavalieri del Re; è probabilmente l'ultima incisione
delle Mele Verdi. In questo video sono ospiti del programma
"Junior Star" del canale Junior TV.
Notte
delle Sigle 3 [Milano, 11-05-2003]
Questo video è un piccolo estratto del concerto "La Notte Delle Sigle 3", dove
Mitzi Amoroso ricorda la sua esperienza nel mondo delle sigle. Alle sue spalle si vedono alcuni
ex componenti del gruppo come, Paola e Andrea Bianchin, Paolino e
Corinna.
Verso la fine del video, come per magia, appare la mitica Stefania
Mantelli che saluta il pubblico esultante. Nel corso del concerto,
alcuni giovani allievi di Mitzi, simpaticamente chiamati Nuove Mele
Verdi, si esibiscono con due pezzi storici:
La banda dei ranocchi e
Mademoiselle Anne.
Mademoiselle
Anne [Carate Brianza, 28-04-2007]
Nel corso della festa-reunion "Pranzo con le Mele Verdi", Stefania
Mantelli si esibisce con la canzone che più di tutte le è rimasta nel
cuore:
Mademoiselle Anne,
accompagnata alla chitarra da Silvio Pozzoli (uno degli autori e
coristi del brano). Tra i vari ospiti sono presenti anche Corrado e
Melody Castellari, Liana Piras, Silvia Congiu e Massimo Spinosa.
Il
giorno delle Mele Verdi [Marnate, 26-04-2009]
Festa-reunion che si differenzia da quella del 2007 per la maggiore
presenta di ospiti: Mitzi Amoroso, Corrado e Melody Castellari, Liliana
Piras, Silvio Pozzoli, Massimo Spinosa, Stefania Bruno, Cristina
Paiocchi, Annalisa Imbemba, Barbara Vai, Silvia Congiu, Claudia
Cavaliere, Rossella Cocca.
Concerto improvvisato:
Woobinda -
La banda dei ranocchi -
Ippo Tommaso -
Belfy e Lillibit -
Gli gnomi delle montagne -
Spazio 12 -
Lo scoiattolo Banner -
La Mela Verde -
Pat, la ragazza del baseball -
Angie Girl -
Sandybell -
Mademoiselle Anne -
La banda dei ranocchi (bis)
Extra:
Astrorobot -
La principessa Sapphire -
Huck e Jim -
La ballata di Tex Willer -
Aneddoto di Mitzi -
Gingle per RadioAnimati -
Melody canta Imagine
La
famiglia di Barbapapà [Rai1, 9-10-2009]
Sono
trascorsi 34 anni da quel lontano 1975, quando le Mele Verdi di
Mitzi Amoroso esordirono alla grande interpretando i brani di
Barbapapà. Ma nell'ottobre del 2009, la trasmissione di Carlo Conti, "I
Migliori Anni" (Rai1), ha avuto in serbo una sorpresa davvero
straordinaria: Mitzi, in grande forma, è tornata a dirigere il coro
delle sue primissime Mele Verdi, proprio quelle che, da bambine,
incisero gli splendidi brani di Barbapapà. Partendo da sinistra,
riconosciamo Maria Francesca Peroni, Valeria Magugliani, Marta Fusaro,
Elena Perucchetti, Cristina Cozzi, Elena Gatti, Laura Trambaiolo e Lia
Maiorca. Sono passati un bel po' di anni, ma le Mele Verdi cantano con
grinta ed entusiasmo, facendo nuovamente riapparire quelle piccole
cantanti, piene di dolcezza e spensieratezza, di cui i bambini degli
anni '70 e '80 conservano un incancellabile ricordo: e, per alcuni
minuti, pare davvero che il tempo non sia passato…
La
banda dei ranocchi [Cartoon Village, 2010]
Fantastica interpretazione acustica realizzata da Corrado e Melody
Castellari, sul palco del Cartoon Village 2010, ad Abbadia San
Salvatore (Siena).
La
famiglia di Barbapapà [Rai1, 12-2-2011]
Ancora una volta Mitzi Amoroso è invitata dalla Rai per dirigere il suo coro; questa volta sono ospiti della trasmissione
"Attenti a quei due" (Rai 1), condotta da Fabrizio Frizzi e Max Giusti.
A
differenza dell'esibizione precedente del 2009, sono presenti solo tre
coriste degli anni '80, ma molto significative, se si considera che la loro permanenza
nel gruppo durò svariati anni: Stefania Bruno, Annamaria Bottini e
Claudia
Cavaliere.
"DAI
BARBAPAPA' A
MADEMOISELLE ANNE"
[LuccaComics&Games, 3-11-2012]
E' sicuramente il miglior concerto dedicato alle Mele Verdi,
organizzato dallo staff di RadioAnimati per il Festival di Lucca Comics
& Games 2012. Melody Castellari, Annalisa Imbemba,
Stefania Bruno, Stefania Mantelli e Cristina Paiocchi ripercorrono
i brani più significativi del loro repertorio musicale, accompagnate
dal Coro Arcobaleno di
Cristina Torselli e dalla band "La Mente di Tetsuya" insieme ai "Seven Nippon". Tra
gli ospiti sono presenti anche Corrado Castellari (alla chitarra) e una
splendida e in forma Mitzi Amoroso.
Introduzione
video -
La
famiglia di Barbapapà -
Woobinda -
La banda dei ranocchi -
Belfy
e Lillibit -
Gli
gnomi delle montagne -
Medley acustico di
Corrado e Melody -
Lo scoiattolo Banner
-
Piccolo bonzo
Ikkyusan -
Pat,
la ragazza del baseball -
Sandybell -
Mademoiselle Anne
-
Mitzi dirige il
pubblico -
Registrazione
audio completa -
80 Nostalgia,
Speciale Mele Verdi.
Video Special
Un topolino, un gatto e... un grande papà.
E' una canzone scritta da Mitzi Amoroso e interpretata da Irene
Cittarella (4 anni), vincitrice ex-aequo dello Zecchino d'Oro 2010,
insieme a
Il contadino di Ludovico Saccol, cantata da Giovanni Pellizzari (7 anni).
Angeli
E' una bellissima canzone scritta e cantata da Corrado Castellari,
sulla base della quale è stata realizzata successivamente anche
La
canzone delle Mele Verdi,
interpretata dalla figlia Melody.
Il
Mangiadischi con
Stefania Mantelli
Parte1
-
Parte2
[21-12-2010]
"Il
Mangiadischi" è un programma musicale di RadioAnimati; nel corso della
puntata speciale del 21 dicembre 2010, l'ospite Stefania Mantelli
descrive le sue dieci sigle preferite, ricorda con
affetto la sua bella esperienza nelle Mele Verdi, e il suo passaggio da
spettatrice a protagonista.
Intervista
radiofonica a Cristina Paiocchi
Parte1
-
Parte2
[22-02-2008]
Cristina, intervistata da RadioAnimati, racconta la sua esperienza
nelle Mele Verdi.
Due
fantastiche esecuzioni al piano di Matteo Fracch
Pat,
la ragazza del baseball (fizz version)
Mademoiselle
Anne (soft version)
Video Sigle
Barbapapà
Produzione televisiva della "KSS/Topcraft" con 150 puntate di 5 minuti
ciascuna datata 1977/78. Trasmessa per la prima volta in Italia da
Raidue nel febbraio del 1978. Sigla italiana del 1975.
Woobinda (Animal
doctor)
Telefilm del 1968 con 33 episodi prodotti dalla Fauna
Productions. Trasmesso in Italia il 30 ottobre del 1978 su Rai Uno,
sigla italiana del 1978.
La banda dei ranocchi
Titolo originale: Kerokko Demetan
Produzione: Studio Tatsunoko, 1973
Regia: Hiroshi Sasagawa, Yoshiyuki Tomino
Episodi: 39
Demetan è un giovane ranocchio di famiglia umile, che ama suonare il
flauto: si innamora della coetanea Ranatan, una dolce ranocchia figlia
del re dello stagno; quest’ultimo, però, non ha simpatia per Demetan, e
ostacola l’amicizia tra i due giovani ranocchi. Demetan, dunque, è
costretto ad affrontare, con difficoltà, le continue prepotenze del re,
che gli scaglia contro un perfido gambero; inoltre, alcuni coetanei lo
tiranneggiano con cattiveria. Un grosso pescegatto, però, inizia a
minacciare gli abitanti dello stagno: Demetan contribuisce in modo
decisivo a liberare lo stagno dal pescegatto, e in questo modo abbatte
i pregiudizi del sovrano e si attira le simpatie di tutta la comunità
acquatica. Anime, probabilmente, tra i più belli in assoluto (alla
regia collaborò Yoshiyuki Tomino, futuro regista di Gundam) si fa oggi
ricordare per la profondità dei contenuti espressi, per la bellezza dei
colori e, in generale, della realizzazione.
Ippo
Tommaso
Titolo originale: Kabatotto
Produzione: Tatsunoko, 1971
Regia: Hiroshi Sasagawa
Episodi: 300
Si tratta di una divertente serie animata concepita per la prima
infanzia; ogni episodio dura circa tre minuti. I protagonisti sono due
simpatici personaggi: Ippotommaso (in originale “Kaba”), un grosso
ippopotamo azzurro amante dell'ozio, e Toto (originariamente “Totto”),
un bizzarro uccello nero somigliante ad un corvo, che vive nella grande
bocca di Ippotommaso. Toto si diverte a combinare innumerevoli guai, in
conseguenza dei quali finisce quasi sempre a bisticciare con l'amico
ippopotamo. Toto e Ippotommaso non parlano: le loro avventure sono
descritte da una voce femminile fuori campo. Gli episodi sono in tutto
300, ma altre fonti ne indicano 548, 558 e 560, poiché molti di essi
furono inseriti due volte durante la prima trasmissione (fonte di
quest'ultimo dato: www.teleblu.sigletv.net).
Belfy
e Lillibit
Titolo originale: Mori no yoki wa kobitotachi Belfy to Lilibit
Produzione: Studio Tatsunoko, 1980
Regia: Fumio Kurokawa
Episodi: 26
Belfy e Lillibit sono due giovanissimi e simpatici folletti che vivono
spensierati in un bosco, spostandosi di ramo in ramo sulla groppa di
uno scoiattolo volante o di una rondine; Belfy e Lillibit abitano,
insieme a tutta la comunità dei folletti, in piccole casette in pace e
armonia con tutti gli animali del bosco. Mille avventure aspettano i
due piccoli folletti insieme ai loro amici, tra i quali Snagglebit,
figlio del sindaco e innamorato di Belfy, Teenybit, la sorella di
Lillibit, e l’anziana Scarybit, emarginata dal villaggio poiché
ritenuta una strega. Il passatempo preferito di Belfy e Lillibit
consiste nell’esplorazione del mondo degli animali, dai quali ricevono
preziosi insegnamenti riguardo, in particolare, al rispetto
dell’ambiente: infatti, come in molti altri anime, in Belfy e Lillibit
è importante il tema ecologista.
Gli
gnomi delle montagne
Titolo originale: Boken Korobokkuru
Produzione: Eiken Tatsunoko (Tokyo), 1973
Regia: Yonehiko Watanabe, Yukinori Torii
Episodi: 26
Il protagonista di questa simpatica serie animata è Strapper, un
adolescente timido, introverso, privo di amici, e che spesso viene
anche deriso e picchiato dai coetanei. Un giorno, però, Strapper
incontra tre piccoli gnomi: Tobor, Sorriso e Airin (quest'ultima è
l'unica tra i tre di sesso femminile): questi tre gnometti sono
coraggiosi e abili nella lotta, e sanno difendersi efficacemente dalle
insidie della natura, a volte crudele, e naturalmente dai pericoli
derivati dall'atteggiamento degli esseri umani. Grazie all'incontro e
all'amicizia con i tre gnomi, Strapper imparerà ad avere fiducia in se
stesso, e gradualmente supererà tutti i suoi problemi. Per quanto
riguarda il titolo originale, Korobokkuru è il nome del dio della Buona
Fortuna degli Ainu, gli aborigeni dell'isola di Hokkaido, gli
“autentici” giapponesi, poiché gli altri ceppi nipponici discendono da
cinesi e coreani.
Piccolo bonzo,
Ikkyusan
Titolo originale: Ikkyu San
Produzione: Imada Tomonori/Toei Animation, 1975 - 1982
Regia: Kimio Yabuchi
Episodi: 298
Nel Giappone del Quindicesimo Secolo, il piccolo Ikkyu, rimasto orfano,
intraprende gli studi per diventare un bonzo: vive, dunque, con
semplicità e partecipazione l’impegnativo cammino che lo porterà a
diventare un monaco buddista. Comunque, nel monastero che lo ospita, la
vità non è priva di imprevisti, e non raramente al giovane Ikkyu si
presentano difficoltà e pericoli: il ragazzo, però, non solo è ben
determinato a proseguire il suo cammino, ma è anche dotato di una
notevole intelligenza, che gli permette di superare sempre i problemi
che gli si pongono innanzi. Anche i nobili e i funzionari dei dintorni,
venuti a conoscenza del mirabile ingegno di Ikkyu, gli si rivolgono per
risolvere i loro guai. Il manga originale è ispirato a un personaggio
realmente esistito.
Lo
scoiattolo Banner
Titolo originale: Seton Dobutsuki Risu no Banner
Produzione: Nippon Animation, 1979
Regia: Yoshihiro Kuroda
Episodi: 26
Il piccolo scoiattolo Banner, rimasto orfano nella foresta, viene
catturato da un bambino che lo porta nella fattoria in cui abita e
decide di darlo in pasto alla sua gatta: ma quest’ultima si intenerisce
e lo adotta: Banner, dunque, acquisisce i comportamenti tipici dei
felini. Un giorno nella fattoria scoppia un incendio, in conseguenza
del quale Banner e la mamma adottiva sono costretti a separarsi: lo
scoiattolo, dunque, si addentra nel bosco, e dopo essersi imbattuto in
vari animali, incontra un’allegra comunità di scoiattoli. I suoi
simili, però, inizialmente lo emarginano, poiché Banner continua a
comportarsi come un gatto: ma grazie all’amicizia con la scoiattolina
Susy, Banner riuscirà ad apprendere i comportamenti di uno scoiattolo
normale, e ad integrarsi, quindi, nella comunità. Anime dai toni
malinconici e di alta qualità, nell’edizione italiana è impreziosito
dalla presenza, tra i doppiatori, della voce della grande Liù Bosisio
proprio nel ruolo di Banner.
Pat,
la ragazza del baseball
Titolo originale: Yakyu Kyo no Uta
Produzione: Nippon Animation, 1978
Regia: Tameo Okawa
Episodi: 50
È la storia di Pat (il cui nome originale è Yuko), una ragazza
appassionata di baseball, che pratica questo gioco ed è una lanciatrice
provetta. Pat vorrebbe giocare con la sua squadra, ma il regolamento
della federazione giapponese vieta alle donne la partecipazione al
campionato nazionale: però, con caparbietà e passione, Pat trova il
modo di scendere in campo: si finge, infatti, un ragazzo; e quando la
sua finzione viene rivelata, riesce, in virtù della sua bravura, a
mantenere il suo ruolo in campo e a far dunque mutare il regolamento
della federazione. Da quel momento, il talento di Pat viene ammirato
dai tifosi di tutte le squadre professionistiche, in particolar modo da
quelli dei Tokyo Mets, la squadra della capitale, che ingaggia Pat come
lanciatrice. In questa direzione, Pat, la ragazza del baseball sviluppa
un tema tra i più importanti degli anime giapponesi, e cioè
l’emancipazione femminile.
Hello Sandybell
Serie televisiva giapponese della Jinbo Shiro/Toei Animation
datata 1981 con 47 episodi. Trasmesso in Italia dal 1983 per la prima
volta su Rai Uno.
Mademoiselle
Anne
Titolo originale: Haikara-san ga Tooru
Produzione: Nippon Animation, 1978
Regia: Kazuyoshi Yokota
Episodi: 42
L’azione si svolge nel periodo della storia giapponese che va sotto il
nome di “Taisho” (1912–1926). Ci troviamo nel 1916: Benio Hanamura
(Anne) è
una ragazza di diciassette anni, moderna e anticonformista. Figlia di
un maggiore di fanteria dell’esercito imperiale, Benio è costretta a
fidanzarsi con un coetaneo di sangue blu, Shinobu Ijuin, sottotenente
dell’esercito. Inizialmente Benio è contraria a questo matrimonio
combinato, ma, in seguito, i due giovani si innamorano veramente.
Shinobu, però, viene chiamato a combattere in Russia, e viene dato per
disperso. Pur disperata, Benio cerca di rifarsi una vita, ed inizia a
lavorare come giornalista; ma Shinobu, in realtà, è vivo e ha perso la
memoria: dopo molte disavventure, i due riusciranno a riabbracciarsi e
a sposarsi. Il manga, del 1975, è considerato uno dei lavori migliori
dell’autrice Waki Yamato, che, in questo caso, affronta l’importante
tema dell’emancipazione femminile in una società legata ai rigidi
rituali di una tradizione secolare.