Intervista a Silvio Pozzoli
Realizzata integrando due interviste fatte in occasione del Cartoon Village 2008
(Abbadia San Salvatore) da RadioAnimati e LeMeleVerdi
Quando e dove sei nato?
Sono nato a Milano, il 19/7/1953.
Gli studi per la formazione musicale?
Tanta
didattica, tanti insegnanti; ho studiato lirica dalla
professoressa Nizza; e poi ci sono
stati vari studi e tante altre cose…
L'esordio nel mondo della musica?
L'esordio nel mondo della musica… dall'età delle medie suonavo la
chitarra, cantavo, non so quando ho iniziato... so che a 14 anni ho fatto un
concorso e ho vinto; dopo non ho più fatto gare in vita mia perché il
destino ha voluto che lavorassi sempre.
I primi contatti con il mondo della musica a livello professionale?
Ho fatto le prime cose con Adriano Celentano; poi ci sono state delle pubblicità ma
esattamente non mi ricordo; da sempre faccio il vocalisti e mi occupo di lirica.
Ma tuttora fai lirica?
La
faccio attraverso le pubblicità, non faccio le opere, anche se mi
piacerebbe. Ho degli allievi che vengono a casa, insegno loro la
tecnica; pensa che la mia insegnante aveva ottant'anni nel ‘75 e io avevo
ventidue anni, allora ho appreso la tecnica del bel canto... il suono
vero. Io trovo che molti 'bassi' oggi siano gente ‘intubata’.
Fra le tante cose che hai fatto hai prestato la voce a Den Harrow…
Esisteva la Baby Records, una compagnia che faceva le
compilation; una mia amica mi ha detto che dovevo cantare un brano, lei
era l'autrice del testo; non è che ho prestato la voce... Vai lì,
vieni pagato per quello che stai facendo; solo dopo venivi a sapere che
il volto era di un altro cantante. E’ chiaro che l’ho fatto, ma nel
momento in cui
mi venne richiesto di rifarlo, non ho più accettato; quindi non è che
ho prestato la voce, non ho prestato niente a nessuno, ho vissuto una
situazione… Anche
i fenomeni anglosassoni prendevano questi bellocci, li mettevano lì,
perché era così... durante gli anni '80 erano un po' tutti strani,
c'erano tanti bluff…
Qual è stata la canzone cantata da te?
Mad Desire.
E invece l’esordio nel mondo delle sigle?
Anche
lì, bello!… Ho cominciato con
Atlas Ufo Robot; c’eravamo io, Paola
Orlandi, i fratelli Balducci, il maestro Tempera; c’era bisogno di cantanti bravi, perché non esisteva un coro... quando
c’era qualcosa da cantare venivi convocato; io ero ragazzo, chiaramente
con una certa voce… mi dicevano “tu stai davanti, stai davanti”, e
allora tu andavi lì e "Vorrei cantare insieme a voi, un coro in
armonia…”, [Jingle della coca cola, ndr].
Hai cantato anche questo?
Sì, ne ho fatte tante, ancora tuttora… this is my job!.
Quindi Paola Orlandi non aveva un suo coro?
Paola
Orlandi aveva la sua gente; io ero lì in veste di session-man; a me
capitava di cantare con diversa gente, diverse situazioni in base alla
mia versatilità, non è che stavo con un appalto... Oggi ci sono tante
formazioni di coro e se devi fare qualcosa chiami un coro già fatto...
Prima invece si chiamavano dei cantanti bravi e chi lo sapeva era il
maestro… era il musicista.
Quindi era Vince Tempera che chiamava?
Si, perché con Vince Tempera si facevano varie cose, si faceva discografia, ad esempio cantavi per Mina...
Dove registravate con Vince Tempera a Milano o Roma?
Milano, alla Fonit Cetra, perché sono edite dalla Fonit Cetra, penso.
In che stabile?
Via Meda, Milano
E con Vince Tempera, oltre ad Ufo Robot, ricordi altre cose dove hai fatto i cori?
Guarda ne ho fatte tante, non mi ricordo però avevamo fatto...
…Capitan Harlock?
si!
tutte queste cose qui!... faccio un po' di confusione perché ne ho
fatte tante in diverse situazioni; con Tempera avevo fatto “siamo i
moschettieri degli immensi cieli” [
Astrorobot, ndr].
In questa sigla c’è una seconda voce, ti ricordi di chi era?
Sono io che mi doppio...
Ma c'è una seconda voce che a un certo punto dice "No! Nessuno può fermare..."
Ah!
Lì non è il cantante, quella voce è dello speaker, un attore che faceva
queste parti…“missili volanti!”. Io poi ho fatto anche “Vaaaa,
distruggi il male va!” [
Goldrake, ndr]. Si faceva il coro
e poi da solo cantavo altre tracce che venivano aggiunte sopra, così si
otteneva un altro tipo colore, insomma... che è un po' quello che
succede in tante pubblicità ancora oggi, in tanti dischi.
Della sigla di prima "i moschettieri degli immensi cieli", ce ne sono due versioni; tu hai dei ricordi?
Ah non lo so! Io ricordo quella che faceva "Eroi! Eroi!".
Sono due versioni quasi uguali che differiscono solo per la durata e un po’ per il finale…
Veramente, non ricordo.
E ti ricordi se hai cantato anche il lato B della precedente?
Si! Si! Si! Certo che si. Hai anche quella? Eh, figurati! [Pozzoli sorridendo apprezza la preparazione dell’intervistatore, ndr]
E in queste situazioni cantavi e basta o magari suonavi qualche strumento?
No, cantavo, davo delle idee melodiche, delle idee di armonia.
E poi hai fatto anche Huck e Jim.
Huck e Jim! Fantastica, bella! Tra i miei ricordi c’è anche “Noi puffi siam così!”.
Quindi hai fatto anche le sigle dei Puffi?
Eh si! C’ero!
Hai fatto anche delle sigle con Corrado Castellari
Corrado,
forte! Ho fatto “La principessa Sapphire, nel…”. Corrado lavorava
spesso con Mitzi; era nel giro delle Mele Verdi. Eravamo amici e quindi
facevamo qualcosa insieme.
Con lui hai cantato anche La ballata di Tex
Si! “Tex Willer, Tex Willer”, era questa?
Queste le avevi cantate con Marco Ferradini!
Anche! C’era pure lui.
Eravate voi amici o era un’idea di Castellari?
Eravamo amici, ma si veniva convocati per queste cose perché c’era bisogno di gente pratica e brava.
E poi arriva la sigla di Mademoiselle Anne
Si, per le Mele Verdi.
Ed è l’unica che hai scritto anche tu.
Praticamente
Mademoiselle Anne
aveva il testo di Mitzi, “Il Fujiyama vegliavaaaa”;
io ero molto amico di Massimo Spinosa col quale facevo un sacco di
lavori; tra l’altro era lui in rapporti con Mitzi; c’era questo brano
da fare, gli arrivò il testo e insieme abbiamo scritto la musica. In
quella occasione mi ricordo che ci siamo divertiti,
eravamo nello studio di Massimo Spinosa; io ho fatto dei provini, uno dei
quali è andato su un cd delle Mele Verdi. [si tratta del cd
Al tempo delle Mele Verdi, 2007, ndr]
Sì, un anno fa...
Ecco, e sono riusciti a rintracciare il provino originale cantato da
me: io ho curato la linea melodica, tutto... sai, il ritmo collegato
alla
parola: perché quando hai un testo devi abbinare la melodia al
testo... Però è
bello quando riesci a scrivere musica e parole nello stesso tempo, e
invece se esiste un testo su cui devi scrivere la musica ci possono
essere delle difficoltà che poi si risolvono con la praticità e la
conoscenza...
Comunque
Mademoiselle Anne è nata con chitarra e un
minimo di batteria; poi sono arrivati i ragazzi e io e Mitzi
Amoroso li abbiamo guidati...
Quindi hai partecipato anche alla registrazione?
Si,
c’è anche la mia voce, ho fatto i cori. Ho letto un po’ in giro che
della gente si chiede se io avessi partecipato ai cori… e c’ero, c’ero,
anche durante le prove, facevo un po’ da vocal coach visto che i
ragazzi erano tanti ed erano tutti piccoli.
E hai suonato anche la chitarra?
Si, in quella si. Non è che abbia suonato molte sigle, ma ne ho cantate tantissime.
Hai fatto altre cose con le Mele Verdi?
Allora, con le Mele Verdi praticamente... no... Mitzi Amoroso ha scritto tante sigle con Corrado
Castellari: si avvaleva dei musicisti milanesi;
a me è capitato solo di fare
Mademoiselle Anne con lei... così... con tutti
questi bambini...
Ricordi qualche bambina in particolare? Stefania Mantelli; era lei che cantava: era, diciamo, la
leader, la solista... L'ho rivisto un anno fa “donna”: era in attesa di
un bambino...
Sì, è diventata mamma, credo, a dicembre...
E mi ha fatto piacere... Erano ragazzine... erano preparate, avevano
voglia di cantare, poi andavano in studio: tutte attente con Mitzi
Amoroso che le dirigeva.
Come si comportavano in studio le Mele Verdi?
Erano molto serie, molto educate... molto! Insomma, si lavorava professionalmente perché Mitzi Amoroso era
una persona seria e molto brava che sapeva conquistarsi la fiducia dei genitori dei suoi allievi.
Come è avvenuto il ritorno nel mondo delle sigle? Due anni fa hai fatto Hunter Hunter…
Hunter
Hunter, poi ho fatto
King Kong e
Fabrizio; mi arrivano richieste dove
ti chiedono delle energie,
Hunter Hunter l’ho fatta, se vuoi, anche
interpretata, non solo cantata; this is my job! Ho fatto anche “Bla,
bla, bla-bla-bla-bla-bla” [Spot Vodafone Summer Card 2008, ndr]; oggi ci
sono tanti giovani, ma quando c’è bisogno di esperienza chiamano me.
Che differenza hai trovato tra fare sigle oggi e farle vent’anni anni fa?
Oggi
ci sono i computer, allora c’erano i nastri, c’era il fascino del
tempo, ci mettevi tanto e allora godevi; adesso è tutto così immediato,
tutti schizzati; prima c’era molto più lavoro di coro, oggi ti chiedono
di fare cose soliste, non ci sono più budget, sono cambiate delle cose…
ma non so, non so....
E ora ti ritrovi a distanza di vent’anni con dei trentenni che ti chiedono cose di quando loro erano bambini.
Ma
si, è bello! Anche quando cammino per strada ci sono un sacco di
persone che ti chiedono… è una bella storia; quando fai delle cose è
sempre il tempo che giudica; fai delle cose e non sai cosa succederà
nella musica; tant’è vero che sono editore, ho la mia musica, ho le mie
canzoni, scrivo, faccio un mio cd come Silvio Pozzoli, si chiama
Dal
canto mio, dove metto insieme le mie song, il mio modo di fare musica e
i risultati li vedo nel tempo. Ho le prove che col passare del tempo
succedono cose strane nella musica, prima c’erano dieci cose, ora che
ne sono mille o diecimila; in quel periodo succedevano dieci cose,
c’erano quindici cantanti, c’erano due cartoon, adesso il mondo è molto
più vasto.
Ora passiamo ad altre cose. Attualmente nei confronti di quale
direzione si sta orientando la tua ricerca musicale? Che cosa fai adesso?
Adesso... Ho la mia
musica, scrivo, e poi collaboro per molti dischi nazionali: faccio sempre il
vocalist; canto molte pubblicità televisive e la cosa mi
diverte perché ti sente tutta l'Italia! Inoltre scrivo
musica, produco, sono editore, faccio serate, ho la mia band, e così vivo la musica
in modo totale... Poi con Adriano Celentano faccio
diversi dischi, da sempre... con Vasco collaboro in sala di
registrazione... tutto questo è bello, mi piace,
perché se stai con quelli forti sei forte!
Collabori ancora con Massimo Spinosa?
Massimo Spinosa è un mio grandissimo amico: ci siamo sentiti
stamattina, perché oggi è il mio compleanno!... Allora ci facciamo
sempre gli auguri, io e Massimo ci siamo sentiti proprio due
orette fa; siamo vicini di casa; lui ora ha uno studio bellissimo… a
volte siamo insieme, si fa musica... Comunque Massimo è una grande
figura importante per la mia vita: proprio il mio maestro.
Ultima domanda. Sarebbe disponibile, oggi, a scrivere un nuovo
pezzo per le Mele Verdi nel caso il gruppo si ricompattasse e le
ragazze decidessero di tornare a cantare? Ma
caspita!... Mi piacerebbe moltissimo, se tu riesci... se loro... ma
sarei onorato! perché mi piace scrivere, magari col testo di Mitzi, e
farla poi cantare ai suoi allievi; adesso ci saranno quelli nuovi...
però sarebbe bellissimo; potrei dare lo stesso sapore di
Mademoiselle Anne: potrei dare la medesima cosa!